Ormai sembra fatta: la situazione UDACE dovrebbe concludersi definitivamente entro pochi giorni, salvo colpi di scena dell'ultimo minuto.
Oggi, presso la sede UISP di Bologna, si é tenuta una riunione tra gli Enti della Consulta Nazionale Ciclismo e Antonino Viti, il presidente dell'ACSI, dove questi andrà a formalizzare e ufficializzare sia i rapporti assicurativi tra l'ente (ACSI) e la Milano Assicurazioni (l'assicurazione UDACE) che la presa in carico di tutti i tesserati UDACE e delle società ad essa affiliate.
E' quindi alta la probabilità che già lunedì sera la Consulta sblocchi la situazione.
Cosa significa questo per il corridore e/o la società organizzatrice?
Significa che chiunque avrà in tasca un tesserino “ACSI Ciclismo”, fornito gratuitamente dal proprio responsabile settore ciclismo ACSI provinciale (ex presidente provinciale UDACE), potrà partecipare a tutte le manifestazioni che vorrà senza sborsare ulteriori balzelli e non sarà più considerato un ciclista di Serie B.
Allo stesso modo tutte le società affiliate ACSI (anche qui il passaggio deve essere automatico e gratuito) potranno organizzare nella massima regolarità ogni tipo di manifestazione aperta a chiunque senza dovere procedere a doppie affiliazioni e tesseramenti giornalieri.
Non saranno ASSOLUTAMENTE considerati validi i vecchi tesserini UDACE, così come i tesserati CNC non potranno prendere parte a manifestazioni organizzate UDACE.
Si ricorda che UDACE può continuare ad esistere come libera associazione, ma non essendo un Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONI non potrà rilasciare tesserini validi alla partecipazione di manifestazioni extra-Udace.
Vista la presa di posizione di alcune province, soprattutto del Nord Italia, che non “mollano la presa” sull'autonomia dell'Unione, è insistente la voce di corridoio che indicherebbe una precisa volontà di Viti di disconoscere queste province e di non assimilarle in ACSI.
Una situazione che se non viene risolta in tempi più che brevi, potrebbe portare in seno ad Udace dei seri problemi. Infatti, a fronte di alcune province forti del Nord che tentano una ribellione verso le imposizioni del CONI e dell'ostruzionismo della Consulta, ci sono molte più province, meno influenti ma più numerose, che anelano ad un cambio di vertice UDACE, se addirittura non un'azione legale verso lo stesso.
Fonte: Granfondo News