Marco Pantani, il campione fuori norma.
Durante una tappa del Giro d’Italia, Marco Pantani scala il Passo del Mortirolo come fosse una semplice collina ed entra prepotentemente nel cuore dei tifosi italiani.
È il 5 giugno 1994. Comincia da lì una carriera straordinaria, costellata da una serie impressionante di infortuni e fatta di poche ma storiche vittorie. L’apice viene raggiunto nel 1998, con la conquista del Giro d’Italia e del Tour de France.
L’anno seguente è quello della definitiva consacrazione, del più che probabile secondo Giro d’Italia. A Madonna di Campiglio, a due tappe dalla fine, viene fermato perché il suo sangue presenta dei valori fuori norma.
È il 5 giugno 1999. Esattamente cinque anni dopo la favola finisce. Da qui comincia un accanimento mediatico e giudiziario nei suoi confronti che non ha precedenti. Pantani diventa per molti “il dopato d’Italia”.
Si può dire che il tutto sia servito a qualcuno? Che abbia fatto comodo a certi meccanismi di potere? Si può dire che Marco Pantani sia stato un capro espiatorio per lo sport italiano?
Partendo da queste domande abbiamo cercato di capire se quanto successo dopo Madonna di Campiglio fosse normale oppure no.
Nel febbraio 2009 viene realizzato lo spettacolo Marco Pantani, il campione fuori norma, incentrato sulle pressioni mediatico-giudiziarie subite dal campione romagnolo a seguito della sospensione dall'attività agonistica patita durante il Giro d'Italia 1999.
Pochi giorni dopo il debutto, questo spettacolo ha goduto del Patrocinio da parte della Fondazione Marco Pantani Onlus ed è l'unico spettacolo teatrale in circuitazione nazionale ufficialmente riconosciuto dalla famiglia Pantani.
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