Nuova vita per la Cross Country che ha rischiato di scomparire. Da Scuola Berica MTB e Bari linfa ed energie nuove, rientra e rilancia anche Mosele.
La Via dei Berici continuerà a vivere. Per la cross country vicentina più famosa e importante sono stati questi momenti travagliati. Tutto è cominciato verso lo scorso Natale quando pezzi importanti del comitato organizzatore dell'Us S. Agostino si sono persi per strada. Dopo varie riunioni tenute dal presidente del S. Agostino, Lino Mosele, con altrettante fumate nere, si era arrivati addirittura alle clamorose dimissioni dello stasso Lino Mosele e l'elezione di un nuovo consiglio direttivo, il quale non avrebbe sicuramente potuto prendersi l'onere di organizzare ancora la Via dei Berici.
Già la voce che la manifestazione non si sarebbe più fatta stava circolando nell'ambiente ciclistico amatoriale vicentino, quando a prendere in mano la situazione ci ha pensato Paolo Bari, titolare del ristorante La Nogarazza e grande sostenitore da sempre della Via dei Berici. Con grande volontà d'animo, Bari ha letteralmente ricomposto i cocci rimettendo in piedi con tutto il suo impeto la macchina organizzativa. Alla fine Lino Mosele è stato “costretto” a ritornare nella squadra a capo di un comitato organizzatore tutto nuovo completamente staccato dall'Us S.Agostino.
Quel che più conta, come ci racconta lo stesso Mosele, è che la diciottesima edizione della Via dei Berici si farà: «Dopo le difficoltà che molti conoscono - spiega Mosele - siamo ripartiti per questa nuova avventura targata diciottesima edizione. Sono state già consumate tre o quattro riunioni. Iil nuovo comitato organizzatore è composto da forze vecchie e nuove. Il gruppo è collegato, per un discorso giuridico/assicurativo all' Udace di Vicenza. Tra le novità, spicca il sistema d'iscrizione online che verrà ufficializzato a breve».
Da chi è composto il nuovo comitato organizzatore? «Si tratta di un gruppo piuttosto eterogeneo e direi ben assortito. Siamo riusciti ad inserire nuovi componenti alcuni della Scuola Berica di mountain bike, fatto molto importante, con l'appoggio di quell'autentico vulcano che è Paolo Bari, senza il quale non saremmo riusciti a rimetterci in moto».
articolo tratto da: ilgiornaledivicenza.it
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