venerdì 11 maggio 2012

Chiuso il caso UDACE-ACSI

La Consulta riammette ACSI nel “cerchio magico” e disconosce definitivamente l'”associazione privata UDACE”. Da domenica tutti i tesserati ACSI potranno tranquillamente partecipare alle manifestazioni organizzate da FCI ed Enti della Consulta, senza nessun esborso. Messo fuori legge ogni tesserino mostrante un logo UDACE.
Grazie ad una dichiarazione ufficiale dell'ACSI, firmata dallo stesso presidente Viti, la Consulta, tramite apposita delibera pubblicata nel comunicato n.8/2012, riammette ufficialmente l'ACSI all'interno del “cerchio magico”.
Questo significa che: la Consulta «delibera di riammettere la partecipazione ai tesserati ACSI alle gare ciclistiche condivise della CNC», inoltre precisa che «ciò si riferisce esclusivamente ai praticanti tesserati con tessera ACSI con indicazione della disciplina praticata (ciclismo) SENZA APPOSIZIONE DI SIGLE, TIMBRI, FILIGRANE, SIMBOLI O RIFERIMENTI DI ALTRE ORGANIZZAZIONI (UDACE COMPRESA) SOTTO QUALSIASI FORMA». Questo è un punto importante, soprattutto per quei comitati provinciali e/o regionali, che insistono con l'apporre il logo dell'Unione nella loro carta intestata affiancandolo a quello ACSI.
Inoltre la Consulta «conferma di non riconoscere, sotto nessun aspetto l'ASSOCIAZIONE PRIVATA UDACE; che pertanto i tesserati UDACE NON SONO AMMESSI ALLE GARE DELLA CONSULTA, che pertanto i tesserati degli EPS/FCI aderenti alle regole, da essi liberamente accettate, della Consulta, NON POSSONO PRENDERE PARTE ALLE GARE DELL'ASSOCIAZIONE PRIVATA UDACE».
Questo cosa significa?
Che di fatto chi ha ancora in tasca un tesserino UDACE dovrà correre dal proprio Presidente provinciale UDACE o ACSI a farsi rilasciare, in cambio, il tesserino ACSI con la dicitura “ciclismo”.
Ovviamente non è obbligatorio avere un tesserino diverso da UDACE per chi vorrà partecipare unicamente a gare UDACE, sebbene...
Sebbene, con molta probabilità, queste non potranno più essere organizzate. Infatti UDACE è di fatto un'ASSOCIAZIONE PRIVATA, e questo complica, se non inibisce (così come già sta succedendo in alcune zone), l'emissione dei regolari permessi dalle varie Autorità locali.

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