venerdì 13 febbraio 2009

Da Trieste a Reggio Calabria in MTB

Il Gruppo CCE-Gruppo Lavoro Ciclo Escursionismo in Mountain Bike del CAI presenta: Estate 2009 - In sella con il PedalaItalia "da Trieste a Reggio Calabria in mountain bike".
Lla grande manifestazione, approvata il 10 gennaio scorso dalla CCE, si svolgerà dal 5 luglio al 4 ottobre lungo tutte le Alpi e gli Appennini, guidata a turno da decine di sezioni del nostro sodalizio, che si passeranno il testimone dalla città giuliana sino al capoluogo sullo Stretto di Messina. Sono previste 90 tappe per 4.500 Km. e un dislivello complessivo di 110.000 metri, la partecipazione è libera per i soci CAI.
L’itinerario parte dunque da Trieste traversando il Carso sul lato italiano, poi risale la valle dell’Isonzo in territorio sloveno e, oltrepassata Tarvisio, segue la cresta delle Alpi Carniche, a cavallo del confine con l’Austria, sino a Dobbiaco. Spingendo la bici rigorosamente a piedi, dal lago di Tovel si risale al passo del Grostè da cui si divalla su splendide discese sino alla val di Sole; Rabbi, lo Stelvio e Livigno portano in Engadina, per aggirare il massiccio del Bernina sul versante nord. Il lago di Como, con la selvaggia val Codera, l’elvetico Canton Ticino e la val Vigezzo; è il preludio che apre le porte del Rosa, da superare attraverso i suoi altissimi colli sul versante sud, il Turlo, l’Olen, la Bettaforca e la Nanaz, sui quali spesso bisogna spingere la bicicletta a piedi. Dopo il paesaggio segantiniano delle vallate di Torgnon e di Lignan, ecco sua maestà il Bianco, che si può ammirare in tutto il suo splendore pedalando in val Ferret ed in val Veny, seguito dalla traversata del Gran Paradiso per il colle del Nivolet. Poi le Alpi Piemontesi, passando per il Sestriere e Limone, portano in vista del Mar Ligure e qui inizia l’Appennino: ecco dunque scorrere sotto le ruote dell’escursionista i monti Liguri, il crinale tosco emiliano, le montagne umbre, giungendo nel cuore segreto d’Italia, i Sibillini misteriosi, il Gran Sasso dolomitico, la Majella dea-madre, il Molise sconosciuto: la Bocca della Selva apre le porte del tanto bistrattato Mezzogiorno, la bellezza del Matese, del Taburno, del Partenio, dei Picentini, degli Alburni e del Cervati. L’ultima parte, come si conviene, è davvero un gran finale: Pollino, Orsomarso, Sila Grande e Piccola, Serre ed Aspromonte. Sulla vetta del Montalto, duemila metri più in alto di Reggio Calabria e dello Stretto, e qui inizia l’ultima discesa, per incontrarsi in un grande abbraccio finale con i soci delle isole che organizzeranno a loro volte ciclotrekking diretti a Reggio.

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